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"Tra suggesstione e realtà"

“Se non si è disposti a sacrificare l’usuale, ci si dovrà accontentare dell’ordinario”. - Jim Rohl

#Lenostreradici ci porta indietro nel tempo: siamo nel 1996, un momento storico in cui, con l’applicazione della legge 180 di Basaglia, i pazienti venivano dimessi dai manicomi ed iniziavano le attività dei centri diurni. Gli operatori del privato sociale che vi lavoravano all’interno, con uno sguardo rivolto al futuro, nonostante ci fossero pochissimi fondi per sostentare le attività, non si sono dati per vinti e grazie al loro impegno e sacrificio, sia di spirito che di strumentazione vera e propria, sono riusciti a trarre dei frutti succosi da un albero che offriva poco e nulla.

Il laboratorio di musica, tuttora in attività, attraverso la tecnica del songwriting, è stato uno dei primi a essere svolto presso il CDR Gulliver, tracciando così una strada ancora oggi percorribile ed entrando a pieno titolo a far parte delle tecniche musicoterapiche e riabilitative.

Il songwriting, la scrittura di canzoni, è un processo relazionale che prevede tipologie di intervento sia in ambito terapeutico che riabilitativo. Il mezzo della canzone, forma musicale elementare, permette a chiunque di esprimere e di manifestare le proprie emozioni e la propria interiorità, trovando dapprima una piena espressione nel linguaggio non verbale. Nel corso del tempo cambiano le modalità, le esecuzioni, le intenzioni, ma resta invariato il bisogno dell’uomo di potersi raccontare. La tecnica del songwriting permette a chi ne usufruisce una serie di effetti benefici, educativi, creativi, liberatori, potremmo dire catartici. Con la scrittura e l’uso della voce ed il canto, la persona è chiamata a lavorare su di sé, a condividere ciò che prova, ad aprire dei canali di comunicazione alternativi e ad esporsi a tutto tondo. A prescindere dalla qualità musicale, attraverso l’esecuzione, la registrazione con il microfono, la registrazione del video, oltre a dei progressi clinici si ottiene una migliore percezione di sé e di autoefficacia; riascoltare i propri vissuti in un modo differente dalla solita narrazione, accresce l’autostima, la concentrazione e le relazioni sociali.

Brano: “Tra suggestione e realtà” scritto e registrato presso CDR Gulliver e Centro Aquilone con strumenti costruiti dai partecipanti del laboratorio (flauto di pan, maracas, juiro, palo della pioggia).

Strumentazione di Gianluigi Vacca: PowerMac G3 apple, microfoni professionali Sennheiser, mixer Behringer, preamplificatore microfonico, scheda audio Egosys U2A, aste microfoniche, HD esterno, programma di registrazione musicale Logic Audio.

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