"Sottovoce" per #lenostreradici
Il laboratorio di musica “Sottovoce” è l’evoluzione di un progetto nato tra le mura dell'ex Ospedale Psichiatrico "Leonardo Bianchi" in un periodo di gran fervore per le dimissioni dei pazienti. Siamo nel lontano 1994, momento storico rivoluzionario nel campo della salute mentale, frutto dell'applicazione della "legge Basaglia" (legge 13 maggio 1978, n. 180).
«Ricordo la prima volta che entrai al "Bianchi" - accompagnato dal dott. Fausto Rossano e dal dott. Fedele Maurano - sentivo le urla strazianti di persone rinchiuse nei padiglioni; da musicista mi piacque l’idea di poter trasformare quei lamenti in canto.» - Vacca G.
La musica aiuta ad entrare in contatto con le nostre emozioni, amplifica il nostro sentire, aumenta il volume dell’anima al massimo. La canzone ci permette di tradurre un’emozione in musica, dando la possibilità di poter ascoltare, riconoscere e infine trasformare ciò che l’ispirazione è andata a scovare. Così una frase, una linea melodica, una pausa, forte, piano, veloce… Tutta una vita si condensa in un insieme di suoni, in una canzone.
Condividiamo con voi una delle poche testimonianze - che siamo riusciti a reperire con non pochi sforzi - del "Progetto Ulisse" (partito negli anni '90, il succitato prevedeva il coinvolgimento degli operatori della "Cooperativa Sociale l'Aquilone", per la dimissione dei pazienti e la messa a punto di progetti riabilitativi individuali).
La foto ritrae il momento finale di uno spettacolo della manifestazione Sole&Soul, presso Piazza Plebiscito; abbiamo condiviso - operatori e utenti - il palco con numerosi artisti rinomati quali Ron, Rossana Casale, La nuova compagnia di canto popolare, gli Audio2 e altri.
«Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!» - Alda Merini
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