"L'ArteReclusa/LiberaArte" per #LeNostreRadici
Esiste una zona definita grigia ma in realtà carica di colore che delimita il confine antinomico tra il disagio e la salute mentale, tra la norma e il suo contrario, tra utopia e realtà, e che è caratterizzata dalla possibilità che viene concessa all'Espressione di raccontarsi. Espressione intesa come comunicazione oggettiva di una esperienza individuale, ma anche come frase, azione o parola che possa tradurre il pensiero o il sentimento. O ancora come aprirsi, spiegarsi, ed infine rappresentare se stessi.
Nel 2017, e per tre anni consecutivi, si è svolta, prima al PAN (Palazzo delle Arti Napoli) poi al Maschio Angioino nella Sala dei Baroni, la mostra dal titolo "L'ArteReclusa/LiberaArte".
Lo scopo della mostra era quello di esporre opere e manufatti realizzati nell'ambito delle attività trattamentali e riabilitative delle strutture di reclusione, sia carcerarie che psichiatriche, in cui emergeva una connessione tra espressione creativa e salute mentale. Le opere selezionate sono state scelte da una commissione composta da Adolfo Ferraro ( Psichiatra ) Aurora Spinosa (Storica dell'Arte) Lello Esposito ( Artista) Adolfo Fattori ( Sociologo ) Rossana Calvano (Psichiatra) e Amalia Fanelli ( Coordinatrice), e sono state visionate negli istituti penitenziari di Napoli- Poggioreale, Napoli- Secondigliano , l'istituto di pena femminile di Pozzuoli, i centri diurni di riabilitazione psichiatrica del Dipartimento di Salute Mentale della ASL Na 1 Centro.
"L'ArteReclusa/LiberaArte" è frutto della collaborazione tra il Centro Diurno di Riabilitazione Psichiatrica Gulliver, la SIFPP ( Società Italiana Psichiatria Penitenziaria e Forense), il Comune di Napoli e l'Assessorato alla Cultura e al Turismo, con il patrocinio del Ministero della Giustizia - PRAP Campania, dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, del Dipartimento di Salute Mentale ASL Na1 e della Fondazione Morra.
Il video è una sorta di catalogo delle opere esposte alla mostra nell'edizione del 2019, con foto, montaggio e musiche originali di Gianluigi Vacca .
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